La filosofia moderna

Umanesimo e Rinascimento

Rapporto Medioevo-Rinascimento

Il periodo umanistico-rinascimentale, per molto tempo inteso in una radicale frattura rispetto al Medioevo, è attualmente interpretato più propriamente come un momento di transizione verso l’età moderna

Concetto di umanesimo

Il termine umanesimo indica la cultura del ‘300 e del ‘400, legata alle humanae litterae, cioè alle discipline che si occupano del recupero e dell’interpretazione dei testi classici dell’antichità greca e romana

Attenzione alla dimensione pubblica e politica della vita

Gli umanisti concentrano la loro attenzione sull’impegno dell’uomo nelle relazioni pubbliche e nelle funzioni civili e si adoperano per costruire una società nuova grazie alla riscoperta e alla rilettura dei classici.

Mutamento dei criteri di verità

Il rinnovato interesse per la letteratura e per la filologia determina nell’umanesimo un mutamento dell’idea e dei criteri della verità, che vengono fatti coincidere con le norme della retorica

Nascita di nuovi centri di studio

Si verifica un parziale rinnovamento dei luoghi tradizionali di studio: gli intellettuali si riuniscono o in accademie, o facendo capo alle corti di principi e magnati. Dignità, miseria e fortuna dell’uomo divengono temi ricorrenti

Concetto di Rinascimento

Con la nozione di Rinascimento si indica più in generale il periodo compreso fra i secc. XIV e XVI, caratterizzati da un programma e da un progetto di “rinnovamento” spirituale, religioso, culturale e politico, ispirato ai modi e alle forme di vita intellettuale e artistica dell’età classica.

Arti figurative e letteratura

Le arti figurative elaborano una nuova sintesi di natura e di proporzione, mentre la letteratura stenta a raggiungere un risultato analogo, perché parzialmente impedita dal divario tra il primato culturale del latino e l’imporsi del volgare. La centralità dell’uomo diviene il criterio teorico e il modello formale per eccellenza ed è affiancata dalla consapevolezza della sua determinazione storica

Mecenatismo

La circolazione degli intellettuali e degli artisti è favorita dalla crescente pratica del mecenatismo.

Platonismo e aristotelismo rinascimentali

Aristotelismo

L’aristotelismo è la corrente filosofica dominante nel Rinascimento, soprattutto le correnti alessandriste e averroiste, che in generale prestano maggiore attenzione alle problematiche logico-gnoseologiche e fisiche

Pomponazzi

Pietro Pomponazzi nel suo trattato sull’Immortalità dell’anima afferma l’impossibilità di dimostrare l’immortalità personale, giacché questa si riferisce all’intelletto unico e solo relativamente all’individuo singolo

Platonismo

La novità più rilevante del pensiero rinascimentale è data dalla riscoperta di Platone,letto alla luce dell’interpretazione neoplatonica. Il pensiero platonico viene considerato come una forma di “filosofia rivelata” di origine divina e viene valorizzato soprattutto il tema della spiritualità del cosmo e della bellezza

Cusano

Niccolò Cusano, nella sua opera maggiore, De docta ignorantia, afferma che alla conoscenza di ragione, in sé sempre ulteriormente perfettibile, resta incomprensibile il concetto di infinito, di cui è possibile solo una visione intellettuale. Nell’infinità l’intelletto intuisce la coincidenza degli opposti (cioè l’unità di tutte le conoscenze, anche di quelle contrapposte tra loro), che pone come apice della conoscenza la dotta ignoranza, il sapere di non sapere

Uomo

L’uomo è definito come “dio creato”, scopo dell’intera creazione, che grazie alla propria partecipazione all’umanità raggiunge una genuina perfezione naturale, definita filiatio Dei (discendenza filiale di Dio).

Dio

Di Dio si dà una duplice possibilità di conoscenza: la teologia negativa dice ciò che Dio non è, mentre la teologia positiva afferma che Dio si manifesta nell’infinità della creazione. Altro modo di manifestazione divina è la parola di Cristo, che rivela la realtà presente della redenzione di ogni uomo e di tutta la natura creata

Ficino

Marsilio Ficino elabora il concetto di una gerarchia universale di perfezioni, in cui l’anima è il caposaldo dell’intero sistema e l’argomento decisivo della dignità dell’uomo. Essa è copula mundi (legame del mondo), centro dell’intera realtà come microcosmo di universale connessione. Ficino assume il platonismo come il fondamento di una teologia razionale, coincidente con le verità del cristianesimo

Pico della Mirandola

Giovanni Pico della Mirandola espone un programma di conciliazione ecumenica tra cristianesimo, ebraismo e islamismo nelle Conclusioni filosofiche, cabalistiche e teologiche. Nella celebre orazione De dignitate hominis celebra il valore della libertà umana: collocato da Dio al centro della realtà, l’uomo è capace di scegliere i termini del suo vivere e nella libertà è superiore anche agli angeli

Riflessione politica nel ‘500-‘600

Machiavelli

Niccolò Machiavelli ne Il principe espone le sue tesi più tipiche: la politica è la dimensione di colui che vuole diventare o mantenersi “principe” e le sue regole non definiscono un modello di comportamento etico, ma lo stile di coloro che aspirano al potere, lo esercitano e lo conservano. Viene affermata così la totale autonomia della politica dai criteri di giudizio morali o religiosi. Le virtù del politico non sono le virtù dell’amore e dell’umiltà, ma piuttosto l’astuzia della volpe e la forza del leone

Moro

Diversa è la prospettiva etico-religiosa di Tommaso Moro: nella sua opera più co nosciuta, Utopia (letteralmente: luogo che non c’è), descrive la vita di una società ideale organizzata secondo un modello comunistico, basato sul nucleo familiare e tollerante nei confronti di tutte le espressioni di fede

Bodin

Jean Bodin cerca di costruire razionalmente il concetto di sovranità, descrivendone i limiti etico-giuridici e costituzionali

Botero

Giovanni Botero si contrappone a Machiavelli e al suo realismo in nome di una fondazione etico-religiosa della politica

Grozio

Ugo Grozio è autore del Diritto di guerra e di pace, opera che, oltre a essere considerata il punto di partenza del giusnaturalismo, segna anche la nascita del diritto internazionale. Egli fa risalire l’obbligatorietà delle norme del diritto internazionale a un principio di diritto naturale logicamente anteriore a queste norme: “i patti vanno mantenuti”. Il diritto naturaleè tale in quanto discende dai caratteri essenziali della natura umana, alla cui conservazione è rivolto, e comprende un principio primario (“stare ai patti”) e principi secondari: il rispetto delle cose altrui; la restituzione della proprietà altrui; l’obbligo di mantenere le promesse.

Riforma protestante e rinnovamento cattolico

Riforma cattolica

La ”riforma cattolica” è il rinnovamento operato all’interno della Chiesa cattolica al fine di eliminare gli abusi, in nome di una fedeltà e di un ritorno alla purezza evangelica

Erasmo da Rotterdam

Figura centrale della “riforma cattolica” è l’umanista olandese Erasmo da Rotterdam, che propone la perfezione cristiana come ideale comune, il ritorno allo spirito del Vangelo, e nell’Elogio della pazzia contrappone la “superiore” follia della vita cristiana a una società ingabbiata nelle convenzioni e dai valori effimeri

Lutero

Nel 1517 il monaco tedesco Martin Lutero avvia la riforma protestante, riproponendosi la restaurazione dell’autentico annuncio evangelico e del vero cristianesimo e la riforma della vita della Chiesa

Teologia della “pura grazia”

Lutero elabora una teologia della “pura grazia”, basata sui principi della salvezza per la “sola fede” e non per le opere e dell’autorità della “sola Scrittura” senza mediazioni del magistero ecclesiale

Calvino

Anche Giovanni Calvino dà notevole impulso alla Riforma, sostenendo la dottrina della predestinazione, secondo la quale Dio concede la grazia e la salvezza ai prescelti, al di là dei loro meriti e secondo criteri insondabili dall’uomo

Controriforma

Con la controriforma la Chiesa cattolica mette in atto un insieme di iniziative per riconquistare la centralità politico-religiosa e riaffermare la propria autorità, culminanti nel concilio di Trento (1545-1563). La vita ecclesiale viene riorganizzata e la custodia della dottrina è affidata più all’autorità di un magistero infallibile e a una rigida disciplina che alla libera ricerca della verità

Gesuiti

La Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola, rappresenta una proposta di autenticità cristiana di enorme successo e diffusione attraverso il rigore personale, lo studio teologico approfondito, l’introspezione spirituale (esercizi spirituali), la vita di povertà e il servizio al pontefice

Teologia

Dal punto di vista teologico ha uno straordinario sviluppo la teologia controversistica per contestare le dottrine protestanti e stabilire le regole dell’ortodossia della fede; si ha anche una ripresa della scolastica

Naturalismo rinascimentale

Concezione della natura

Nel corso del ‘500 la natura viene interpretata come il principio di vita e di movimento di tutte le cose esistenti e come un tutto vivente, organicamente e necessariamente ordinato. La natura, inoltre, è studiata con l’ausilio di pratiche magiche, astrologiche e dell’alchimia nell’intento di scoprire e di dominare l’intima connessione fra i fenomeni.

Telesio

Per Bernardino Telesio l’indagine conoscitiva deve partire dal senso, che attesta l’esistenza in natura di due forze agenti: il caldo, forza dilatante e principio del movimento, e il freddo, forza condensante e principio di immobilità

Sensazione

La sensazione è la percezione con cui lo spirito-calore avverte i movimenti in lui suscitati dalle nature agenti esterne e la sensibilità è alla base dell’intelligenza

Etica naturalistica

Il piacere e il dolore che vengono dal contatto delle cose con l’anima-calore sono i principi di bene e male che fondano l’etica. Bene è ciò che conserva lo spiritocalore, male è ciò che lo distrugge

Giordano Bruno

Giordano Bruno dimostra la capacità dell’uomo di riconoscere la verità divina, la cui definizione perfetta richiede il concetto d’infinità. La filosofia dell’infinità prepara l’animo del perfetto sapiente alla trasformazione infinita della realtà, grazie all’azione magica che lega i fatti particolari alle leggi universali dell’uno infinito.

Filosofia della civiltà

Ne Il Candelaioafferma che ogni uomo è strumento di un unico infinito che lo condiziona, ma che è, a sua volta, condizionato dalla realizzazione all’infinito di ciascuna potenzialità umana

Campanella

Tommaso Campanella afferma che imitare Dio è il compito dell’uomo, che legge i segni divini in due libri: la Bibbia e la natura. Identifica il conoscere con l’essere così come si presenta nell’immediatezza dell’esperienza sensibile, che rivela al filosofo l’essere perfetto di Dio. Nella Città del Sole presenta un’utopia politico-religiosa basata sull’organizzazione razionale della vita sociale.

Rivoluzione scientifica

Nascita scienza moderna

Solo nel ‘600 si afferma una concezione della scienza come un sapere oggettivamente verificabile e pubblicamente controllabile

Rivoluzione copernicana

La rivoluzione operatadaNiccolòCopernico nasce come revisione della teoria astronomica tolemaica geocentrica a favore della teoria eliocentrica. La Terra perde la propria centralità, non solo astronomica ma anche metafisica, proiettando l’uomo in un universo infinito, costringendolo a ripensare la propria immagine della natura, la propria origine e il rapporto con la divinità.

Galileo Galilei

Galileo Galilei sostiene la superiorità del sistema eliocentrico con varie argomentazioni, in cui un ruolo fondamentale è svolto dal principio d’inerzia

Metodo sperimentale

Galileo inaugura il moderno approccio sperimentalista: l’esperimento assume forme artificiali precise e determinate, consentendo la misurazione dei fenomeni.

Galileo e religione

Galileo è convinto che il copernicanesimo sia compatibile con le Sacre Scritture, purché queste siano interpretate allegoricamente.

Newton

Isaac Newton diviene famoso per i suoi studi sperimentali di ottica e soprattutto per la sua teoria astronomica, con cui spiega molti fenomeni terrestri e astronomici sulla base dei principi della meccanica, ritenuti validi universalmente, e dell’ipotesi che tra i corpi dell’universo agisca una forza attrattiva, detta forza gravitazionale

Newton e la religione

Anche Newton è convinto che la propria scienza sia perfettamente compatibile con la religione

Filosofia del metodo

Bacone

Francesco Bacone, insoddisfatto dei metodi tradizionali di indagine, ne propone uno nuovo articolato in quattro fasi: * Liberazione dai fantasmi illusori degli idoli * Stesura e elaborazione delle tavole * Formulaizone di un’ipotesi provvisoria * Deduzione e le istanze prerogative * Nuovo metodo

Descartes

Renato Cartesionelle Regulae ad directionem ingeniiimposta il problema del metodo della ricerca scientifica nei termini della mathesis universalis, una “scienza generale” su tutte le questioni relative all’ordine e alla misura

Regole del metodo

Nel Discorso sul metodo (1637) illustra le prerogative del nuovo metodo, articolato in quattro regole fondamentali: * Evidenza * Analisi * Sintesi * Enumerazione completa

Dubbio scettico

Nelle Meditazioni metafisiche (1641) mostra come sia possibile anche in metafisica pervenire a una conoscenza “certa e indubitabile”, in cui il primo passo è il superamento del dubbio scettico.

Il “cogito”

Radicalizzato ulteriormente il dubbio scettico mediante l’ipotesi del Dio ingannatore, l’unica verità che si sottrae è quella dell’esistenza di colui stesso che dubita (“Cogito, ergo sum”: penso, dunque esisto)

Idea di Dio

Per passare dalla certezza isolata della propria esistenza alla certezza del mondo esterno e di tutte le altre verità, è necessario pervenire preliminarmente all’idea di Dio, che Cartesio scopre essere innata e derivante solo da un essere infinito, garante di queste certezze.

Res extensa e res cogitans

Cartesio separa nettamente la res extensa, caratteristica delle cose materiali, dalla res cogitans, tipica delle sostanze pensanti, come l’anima.

Regole della morale provvisoria

Espone tre regole di morale provvisoria * Obbedire alle leggi e ai costumi del proprio paese * Perseverare con fermezza e risolutezza nelle azioni intraprese * Cercare di vincere e modificare più se stessi che la fortuna

Passioni dell’anima

Nel trattato Le passioni dell’anima (1649) delinea un’interpretazione fisiologica delle passioni, moderate e ben indirizzate dalla volontà

Razionalismo

Occasionalismo

L’occasionalismo è una dottrina filosofica che nasce dall’esigenza di spiegare il rapporto tra anime e corpi, tra le due sostanze poste da Cartesio come assolutamente eterogenee.

Dottrina delle cause occasionali

Se per Cartesio l’interazione fra corpo e anima è un fatto del quale abbiamo certezza, per gli occasionalisti richiede l’azione di Dio, il quale produce nell’anima una determinata sensazione o pensiero, allorché il corpo è modificato in una certa maniera: le creature perciò forniscono una causalità che è soltanto occasionale.

Malebranche

Nicolas Malebranche è il più coerente teorizzatore dell’occasionalismo, da cui trae la nozione della conoscenza come visione delle idee in Dio

Spinoza

Baruch Spinoza afferma che Dio, ossia la Natura, è l’unica Sostanza di tutte le co- se particolari, in cui esse permangono come suoi modi, o manifestazioni.

Attributi della Sostanza

L’unica Sostanza divina si esprime indifferentemente e simultaneamente secondo tutte le caratteristiche dell’essere (o attributi), che sono infiniti

Pensiero ed estensione

L’uomo può conoscere solo due attributi della Sostanza, pensiero ed estensione, poiché egli stesso è espresso nelle loro modalità, che sono mente e corpo

Conoscenza adeguata

La perfezione umana si fonda sulla conoscenza dell’intelletto, che permette di sentire e vedere intuitivamente che tutto in Dio si muove e si svolge

Etica e gli affetti

L’Etica dimostrata secondo l’ordine geometrico contiene inoltre la dottrina dell’immaginazione, su cui si fonda la possibilità di una indagine scientifica degli affetti, considerati parti della forza infinita della Sostanza. Gli affetti si esprimono simultaneamente sotto gli attributi del pensiero e dell’estensione e, perciò, possono essere assunti come l’essenza e la realtà stessa dell’uomo

Concezione del diritto

Nel Tractatus theologico-politicus Spinoza concepisce il diritto come espressione della forzae ritiene impossibile rinunciare al diritto naturale (per esempio, la libertà di pensiero), condizione dell’ordine e della pace dello Stato

Analisi dei regimi di governo

Nel Tractatus politicus (1677) analizza i regimi di governo (monarchia, aristocrazia, democrazia) affermandone una bontà o convenienza non assoluta ma relativa alle singole situazioni storiche.

Leibniz

Leibniz critica la concezione cartesiana della materia come semplice estensione affermando una concezione della realtà come penetrata di centri di forza, di tipo energetico-vitalista.

Monadi

Questi principi dinamici e attivi sono propriamente le monadi, che hanno carattere di pienezza e di semplicità, non comunicano fra di loro e differiscono unicamente per il diverso grado di chiarezza e distinzione delle rappresentazioni. Infatti ogni monade è in rapporto con tutte le altre e “percepisce”, sia pure in modo imperfetto e oscuro, tutto il creato

Armonia prestabilita

Ne deriva una correzione fondamentale dell’occasionalismo nella direzione dell’armonia prestabilita, cioè quell’accordo di necessità e contingenza, voluto da Dio all’atto della creazione, che regola razionalmente la struttura del mondo

Migliore dei mondi possibili

Dio crea senz’altro il migliore dei mondi possibili, e la sua decisione non dipende né da un arbitrio, come sostiene Cartesio, né da una necessità metafisica, come afferma Spinoza.

Innatismo virtuale

Leibniz sostituisce all’innatismo di Cartesio una sorta di innatismo virtuale, in quanto le verità universali e necessarie sono possedute in forma originaria dall’intelletto, ma sono attivate dalla ragione e dall’esperienza.

Verità di ragione e di fatto

Leibniz distingue fra verità di ragione, che dipendono unicamente dal principio di non contraddizione e prescindono da esperienze determinate, e verità di fatto, contingenti e sottoposte ad accertamento empirico

Problema etico nel ‘600 e riflessione di Pascal

Libertinismo

Nel ‘600 l’accentuazione del valore e dell’autonomia dell’individuo porta alla diffusione di una mentalità laica, indifferente ai dogmi religiosi, e alla riaffermazione del piacere, della corporeità e della libertà di pensiero, istanze incarnate dal movimento del libertinismo, che si diffonde soprattutto in Francia

Giansenismo

In ambito religioso la riflessione sull’uomo porta a un ripensamento del ruolo della libertà umana in riferimento alla salvezza e alla grazia divina.

Polemica grazia-libertà

Il giansenismo, sviluppatosi dalle dottrine di Giansenio, intende la grazia come iniziativa primaria di Dio e immeritata dall’uomo, che non viene concessa a tutti, in polemica con le tesi del domenicano Bañez e del gesuita de Molina

Monastero di Port-royal

Le tesi gianseniste, ripetutamente condannate dalla Chiesa di Roma, vengono difese dal gruppo di intellettuali laici ed ecclesiastici che si riuniscono nel monastero cistercense di Port-Royal.

Pascal

Pascal collabora con i giansenisti di Port-Royal, soprattutto in occasione della sua battaglia contro la morale dei gesuiti, contenuta nelle Lettere provinciali

Pensieri

Nei Pensieri vuole provare la verità del cristianesimo non fornendo prove razionali dell’esistenza di Dio, ma presentando il cristianesimo come l’unica risposta coerente all’enigma dell’uomo.

Duplicità dell’uomo

L’uomo è in se stesso duplice, caratterizzato da miseria e grandezza e continuamente conteso fra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande.

Divertissement

L’uomo cerca una via di uscita nel divertissement (divertimento), ma tuttavia non si sentirebbe misero, se insieme con la miseria non avvertisse in sé i segni della grandezza.

Vera religione

La vera religione deve tener conto della duplicità dell’uomo e spiegarla con una caduta, indicando anche una via di uscita da essa. Solo il cristianesimo dà tali risposte e la sua verità è garantita dalle prove storiche dei miracoli, delle profezie, dell’autorità delle Scritture

Scommessa per Dio

Pascal arriva a proporre una scommessa per il Dio dei cristiani a quanti restino, nonostante le molte ragioni apologetiche ascoltate, ancora dubbiosi

Dal meccanicismo all’empirismo

Hobbes

Hobbes ritiene che l’oggetto della “filosofia prima” sia il corpo materiale ed esteso e fa dell’idea l’effetto finale di una serie di azioni meccaniche, prodotte da corpi in movimento

Concetti e universali

I concetti sono sempre individuali e singoli mentre gli universali sono i nomi dati ai concetti, frutto di un’imposizione arbitraria a livello fonetico e semantico.

Stato di natura

Hobbes formula l’ipotesi dello stato di natura, inteso come quella condizione di uguaglianza originaria e di illimitato diritto di tutti a tutto la cui inevitabile conseguenza è la guerra di tutti contro tutti.

Patto e Stato

La nascita dello Stato è del tutto “artificiale”, perché gli uomini mediante un patto si sottomettono a un potere in grado di obbligarli a rispettare le norme.

Locke

John Locke nel Saggio sulla tolleranza ritiene le questioni religiose di stretta competenza personale e completamente estranee alla giurisdizione dell’autorità civile. Condanna ogni forma di coazione sulla coscienza dell’uomo in materia di credenze e pratiche religiose.

Dottrina politica

Il passaggio dallo stato di natura alla società politica è determinato sia dal desiderio degli uomini di vivere in comunità, sia dalla convinzione di poter evitare lo stato di guerra, che l’abuso della libertà originaria poteva comportare. Solo la “maggioranza” detiene il potere in forza dell’adesione degli uomini alla società e lo può esercitare nelle forme più diverse (democrazia, oligarchia, monarchia). Per evitare il pericolo di una troppo ampia concentrazione di potere, come nella tirannia, il potere legislativo e il potere esecutivo devono essere in mani di persone diverse

Fonti della conoscenza

Il Saggio sull’intelletto umano afferma che le idee, sia semplici sia complesse, su cui si fonda la nostra conoscenza, non sono innate, ma ci provengono da due fonti, la sensazione e la riflessione. La conoscenza umana è la percezione della concordanza o della discordanza tra le nostre idee, che non può rinunciare alle fondamentali certezze dell’esistenza del proprio essere, di Dio e dei corpi sensibili

L’opinione

L’ambito della vera conoscenza è molto ristretto: oltre a esso si estendono le larghe fasce dell’opinione, che si fonda sulla probabilità e caratterizza la maggior parte delle conoscenze di cui ci serviamo nella vita quotidiana

Fede

La fede è un tipo particolare di conoscenza, la cui certezza deriva non dall’evidenza dell’oggetto, ma dall’autorità del soggetto rivelatore, cioè di Dio

Berkeley

George Berkeley afferma che gli atti cognitivi si identificano con le sole percezioni dei sensi: per esistere una cosa deve o essere percepita o essere l’ente attivo che percepisce (esse est percipi: essere è essere percepito).

Critica alle scienze

Le scienze non conoscono veramente la realtà, perché attestano cose contrarie ai sensi, si basano su finzioni verbali o sono solo classificatorie

Funzione apologetica

La filosofia di Berkeley ha una funzione apologetica: decifrare le successioni presentate dalla nostra esperienza sensibile equivale a decifrare il linguaggio con cui Dio ci ha comunicato i suoi decreti

Hume

David Hume nel Trattato sulla natura umana all’interno delle percezioni distingue fra impressioni (passioni e immagini direttamente presenti alla mente) e idee, che sono soltanto copie illanguidite delle impressioni.

Relazioni tra idee e questioni di fatto

Hume distingue fra le relazioni tra idee (che dipendono unicamente dal confronto fra le idee) e le questioni di fatto (che derivano invece dal confronto con l’esperienza e sono perciò fornite di certezza solo probabile)

Relazione causa-effetto

La relazione di causa ed effetto trae origine dalla congiunzione costante fra due oggetti contigui nello spazio e nel tempo, ha un fondamento soltanto psicologico e consiste in una “credenza” sulla quale poggia la vasta costruzione per associazioni della conoscenza umana

Senso morale

Il senso morale è affine al “gusto” e il metodo più giusto per indagare la morale è il “metodo sperimentale”

Simpatia

Hume riporta in primo piano la virtù della simpatia, che è il sentimento e il fondamento naturale della condivisione delle passioni altrui.

Fondamento del fenomeno religioso

Il sentimento della paura dinnanzi alla natura ignota è il fondamento psicologico del fenomeno religioso che, nonostante gli sforzi della teologia razionale, non può essere ricondotto a evidenza di ragione

Giambattista Vico

Critica del metodo cartesiano

Vico critica il metodo cartesiano e le sue caratteristiche (ragione, critica e dimostrazione) a cui contrappone l’ingegno, l’arte retorica, l’invenzione, aspetti distintivi del sapere storico.

Dottrina del verum-factum

“Norma del vero è l’averlo fatto”: infatti il vero è la stessa cosa del fatto e quindi è possibile aver scienza solo di ciò che si è in grado di fare o rifare (dottrina del verum-factum)

Conoscenza della natura dell’uomo

Pertanto la conoscenza autentica della natura e dell’essere umano può essere soltanto di Dio, che ne è il creatore. L’uomo può raggiungere la chiarezza e la distinzione solo nella geometria, nella matematica e nella storia, i cui oggetti sono opera sua.

“Scienza nuova”

La storia è la “scienza nuova” e si basa sulla sintesi di astratto e concreto, universale e particolare. Infatti mentre la “filosofia” è la scienza dell’universale, e la “filologia” del particolare, la storia è scienza dell’universale applicato al concreto e del particolare spiegato attraverso l’idea.

Tre età della “storia ideale”

La storia si muove nel tempo, ma sul fondamento di un ordine universale ed eterno, che costituisce la norma verso cui la storia concreta deve elevarsi. Questa “storia ideale eterna” è tripartita (l’età degli dei, l’età degli eroi, l’età degli uomini o della ragione dispiegata)

Ciclo dell’incivilimento

Questa scansione rappresenta il ciclo dell’incivilimento dell’uomo, che è l’esito della collaborazione di due menti, l’umana e la divina (sotto forma di Provvidenza), i cui fini diversi conducono al medesimo risultato. La ragione dispiegata della terza età storica è capace di chiudersi e ribellarsi alla Provvidenza, provocando in tal modo l’arresto dell’incivilimento e la caduta nella barbarie della ragione

Dottrina dei ricorsi storici

Il processo di incivilimento può assumere un carattere ciclico, perché quando una civiltà riprecipita nella barbarie le forme mentali delle tre età storiche si ripresentano secondo la loro scansione (dottrina dei ricorsi storici)

Percorsi della morale nel secolo XVIII

Shaftesbury

Shaftesbury sostiene l’autonomia della morale dalla religione, individuando il fondamento dell’etica nell’esistenza di un senso o gusto morale naturale: la virtù non si fonda sulla rivelazione divina, perché l’uomo è naturalmente virtuoso. Allontanandosi dal pessimismo sulla natura umana di Hobbes, sostiene che gli uomini possiedono una disposizione naturale a vivere in società

Hutcheson

Francis Hutcheson sostiene l’autonomia dell’etica: il giudizio morale deriva da facoltà di cui la natura umana è già dotata prima dell’intervento della rivelazione divina; un senso moraleche consiste nella determinazione della mente a ricevere approvazione e condanna.

Smith

Adam Smith basa la sua dottrina etica sul meccanismo della simpatia, che è la capacità di immedesimarsi nel punto di vista dell’altro ed è moderata dallo spettatore imparziale

Corruzione dei sentimenti morali

Sull’autoinganno che ci fa desiderare ciò che non abbiamo si basa la corruzione dei sentimenti morali (come, per esempio, il simpatizzare maggiormente con il più ricco e potente)

Economia

Smith assume come ipotesi esplicative in ambito economico alcune caratteristiche osservate, come la propensione al baratto e allo scambio e il desiderio di migliorare la propria condizione

Liberismo

Ipotizza l’instaurazione del sistema della libertà naturale, incentrato sulla libera iniziativa degli individui che, pur perseguendo il proprio interesse egoistico, sono portati dalla legge degli effetti non intenzionali (la mano invisibile) a promuovere l’interesse della società

Bentham

Jeremy Bentham elabora una scienza della legislazione basata sul principio di utilità e il principio della preferenza per se stessi

Utilitarismo

Il principio di utilità sta alla base dell’utilitarismo, per cui la morale è una sorta di “calcolo del piacere e del dolore”

Illuminismo

Ragione illuministica

La ragione illuministica è rivolta allo studio della realtà terrena e quotidiana, con un’attenzione particolare alle dimensioni della felicità e dell’utilità.

Polemica contro la religione

L’illuminismo presenta una tendenza polemica contro le religioni tradizionali e la Chiesa, considerate strumento di dominio politico, di superstizione e intolleranza. Viene affermata vigorosamente l’autonomia della coscienza morale, criterio e garanzia dell’efficacia e validità della religione stessa. La divinità è concepitacome un ente supremo, in un senso deistico più che teistico.

“Enciclopedia”

Prevale l’attenzione verso i risultati delle scienze e il loro legame con le tecniche, come testimonia l’Enciclopedia

Estetica illuministica

Nella considerazione dell’opera d’arte si assiste all’emergere del problema del gusto e alla fondazione dell’estetica come scienza autonoma con Baumgarten

Progresso

La nozione di progresso è centrale perché viene assunta come criterio di giudizio e di valutazione dei fatti e delle epoche

Concezione della storia

Con l’illuminismo si diffonde anche una concezione cosmopolita e laica della storia.

Voltaire

Voltaire si scaglia contro il fanatismo e l’intolleranza religiosa in Francia, identificata con il cristianesimo.

Polemica contro filosofia ottimistica

Nel Candido o l’ottimismo critica la filosofia ottimistica di Leibniz, che vuole giustificare tutto e impedisce così di capire qualsiasi cosa.

Storiografia

Lavora anche al progetto di una storiografia illuminata dallo spirito critico della filosofia.

Montesquieu

Charles-Louis Montesquieu nello Spirito delle leggi individua la “natura” e lo “spirito” di tre diversi assetti politici: il dispotismo si basa sulla paura, la monarchia sull’onore, la repubblica sulla virtù.

Teoria della separazione dei poteri

Elabora la teoria della separazione dei poteriin legislativo, esecutivo, giudiziario che permette un maggior controllo sul potere statale.

Rousseau

Rousseau parla dello stato di natura, in cui l’uomo è libero e vive in assoluta solitudine, dipendendo solo da se stesso, e dal quale passa allo stato sociale. Con lo stabilirsi dei rapporti sociali si compie anche il primo passo verso la disuguaglianza: infatti emergono le differenze fra le capacità dei singoli e la ricerca della ricchezza e della proprietà privata porta poi alla guerra di tutti contro tutti. Per superare questo stato di guerra continua si arriva all’istituzione di un contratto sociale, che tuttavia si rivela iniquo perché mantiene comunque le disuguaglianze.

“Emilio”

Nell’Emilio mira a cogliere la piena esplicazione dell’essere umano nell’unità dialettica di coscienza e ragione nell’esercizio della vita morale, che trova fondamento nella religione naturale e razionale.

“Contratto sociale”

Nel Contratto socialepropone la costituzione dello Stato, come corpo morale e collettivo, in cui ciascun membro esercita la propria libertà mediante la volontà generale di tutti i singoli cittadini in funzione del bene comune