La filosofia del XIX secolo

Immanuel Kant

Periodo precritico

Nel periodo precritico Kant mostra interesse per le scienze e la filosofia naturale e per l’esigenza di una rigorizzazione della filosofia.

“Critica della ragion pura”

Con la Critica della ragion pura indaga i limiti e le condizioni della conoscenza umana per stabilire la possibilità o meno di una metafisica come scienza. Intende rispondere alla domanda come siano possibili giudizi sintetici a priori, ovvero come è possibile la scienza, che opera con simili giudizi

Condizioni di possibilità della scienza

Le condizioni di possibilità della scienza e della conoscenza risiedono negli elementi a priori che ordinano le impressioni: infatti l’oggetto dell’esperienza (chiamato fenomeno) risulta da una sintesi tra un dato della sensibilità e un elemento a priori.

Estetica trascendentale

L’estetica trascendentale studia le forme pure della sensibilità (spazio e tempo) che condizionano il modo delle cose di apparire a noi.

Logica trascendentale

La logica trascendentale tratta dei concetti puri, o categorie dell’intelletto, e si divide in analitica trascendentale (dei concetti e dei principi) e in dialettica trascendentale.

Analitica dei principi

L’analitica dei principi applica ai fenomeni i concetti; ciò implica un terzo termine, omogeneo a entrambi, lo schema trascendentale, un prodotto dell’immaginazione, la quale configura nel tempo, secondo le varie categorie, il materiale fornito dalla sensibilità.

Dialettica trascendentale

La dialettica trascendentale intende dimostrare che i giudizi sintetici a priori valgono solo per i fenomeni, mentre risulta illegittimo applicarli alle cose in sé, o noumeni, come fa la metafisica tradizionale.

Idee della ragione

Le tre idee dell’anima, del mondo e di Dio, fondamento del sapere metafisico, hanno solo una funzione regolativa e sono pensate dalla ragione.

Sapere metafisico

L’errore nasce quando la ragione attribuisce esistenza reale a queste sue idee, di cui non abbiamo alcuna esperienza, traendone una conoscenza, la metafisica tradizionale, che è illusoria.

“Critica della ragion pratica”

La Critica della ragion pratica(1788) si propone la ricerca delle condizioni della morale, constatando la presenza nell’uomo di una legge morale, che comanda come un imperativo categorico.

Legge morale

La legge morale, ossia il dovere per il dovere, , è universale e indica come fine il ri- spetto della persona umana. La legge morale presuppone, come propri postulati, la libertà, l’immortalità dell’anima e l’esistenza di Dio.

“Critica del giudizio”

L’attività del giudizio, argomento della Critica del giudizio (1790), deve scorgere il riflesso del regno dei fini nel mondo fenomenico attraverso il giudizio determinante (gnoseologico e morale) e il giudizio riflettente (estetico e finalistico).

Romanticismo

Caratteristiche

  • Privilegio del sentimento e dell’intuizione
  • Valorizzazione della soggettività
  • Visione tragica della vita
  • Concezione della natura di tipo energetico-organicistico
  • Rivalutazione dell’arte della religione
  • Attenzione particolare alla storia

Gruppo di Jena

Il gruppo di Jena rivaluta la funzione dell’immaginazione, di ascendenza kantiana, che diviene l’espressione di una creatività spontanea e originaria

Scuola di Berlino

Nella scuola romantica di Berlino, con Schleiermacher, la religione è posta al di sopra della metafisica e della morale e ha come fondamento il sentimento umano dell’infinito e del tutto.

Scuola di Heidelberg

I letterati romantici di Heidelberg puntano a un ritorno al passato con la rivalutazione del Medioevo e della tradizione popolare, vista nel mito e nella poesia come una verità metafisica

Scuola di Monaco

Il romanticismo di Monaco è caratterizzato dalla conciliazione tra romanticismo e cattolicesimo

Idealismo

Fichte

La filosofia di Fichte parte dal proposito di porre l’idea pratica della libertà come unico fondamento di un sistema unitario della filosofia.

“Dottrina della scienza”

Nella Dottrina della scienza elabora una filosofia di tipo trascendentale, studiando i passi di autoconsapevolezza con cui si costituisce il sapere della coscienza.

Circolo dei principi trascendentali

In un primo momento Fichte si preoccupa di mettere a fuoco i dinamismi costituenti del sapere, enucleando un circolo di principi trascendentali: * Io originariamente pone assolutamente il proprio essere * All’io è opposto assolutamente un non-io * Oppongo nell’io divisibile un non.io divisibile

Evoluzione del pensiero di Fichte

Fichte evolve da una posizione di umanesimo, in cui l’io è l’uomo, a una sorta di misticismo, in cui l’essere è Dio e la dottrina della libertà dell’uomo si trasforma in una teoria della grazia. Affronta, infatti, il problema del rapporto fra il principio del sapere, cioè l’io, la ragione, e la radice ultima, cioè l’assoluto.

Discipline filosofiche particolari

Fichte individua quattro visioni del mondo, che corrispondono ad altrettante discipline filosofiche specifiche : * Natura * Diritto * Etica * Religione

Filosofia politica

Elabora anche una filosofia politica, passando da una iniziale esaltazione della libertà dell’individuo, in connessione con gli ideali della rivoluzione francese, a una sottolineatura del ruolo dello Stato.

Schelling

Schelling sostiene che la natura è un organismo senziente che si autoproduce razionalmente in una sequenza di gradi sempre più complessa. Le forze di attrazione e repulsione che operano nella natura sono gli stessi principi attivi nell’intuizione dello spirito umano, che introduce il finalismo nel mondo della natura.

Filosofia dell’arte

Necessità e casualità della natura si riflettono nella necessita e casualità dell’arte, sicché il linguaggio del mito e della poesia si presenta come il più idoneo a esprimere e pensare la natura stessa. L’arte rappresenta il culmine extrafilosofico del sapere ed è la prassi realizzativo-comunicativa della filosofia.

Filosofia dell’identità

Successivamente Schelling attribuisce alla filosofia ciò che è il “proprio” dell’opera artistica: la visione dell’“identità assoluta”, ripensata però come suprema “indifferenza”, originario annullamento delle determinazioni contrapposte di conscio-inconscio, soggettività-oggettività, idealità-realtà, libertà-necessità.

Ultima fase

La filosofia di Schelling si afferma come rammemorazione di un immemorabile “soggetto assoluto” e come esercizio razionalmente “estatico”.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel

“Fenomenologia dello spirito”

Il compito della Fenomenologia dello spirito è presentare il cammino dalle più semplici manifestazioni dello spirito (la “coscienza immediata”) fino al punto di vista del “sapere assoluto” per ottenere “il concetto della scienza”.

Momenti della fenomenologia dello spirito

La fenomenologia dello spirito ha una funzione introduttiva all’intero sistema del sapere ed è suddivisa in sei momenti (Coscienza, Autocoscienza, Ragione, Spirito, Religione, Sapere assoluto), ciascuno dei quali è articolato in figure. Nella versione matura del sistema hegeliano il contenuto della fenomenologia viene limitato ai primi tre momenti (Coscienza, Autocoscienza, Ragione) e questa non viene più considerata come la porta di accesso al “sistema della scienza”

Filosofia come sistema

Nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio Hegel afferma che la filosofia è necessariamente sistema, la cui articolazione comprende la logica, la filosofia della natura, la filosofia dello spirito.

Logica

Particolare rilievo ha la logica: infatti il mondo reale è sorretto da una impalcatura di nessi logici i quali sono essi stessi parte integrante di quella realtà che contribuiscono a porre in essere.

Relatività storia della filosofia

La filosofia guarda alla realtà non in modo diretto, ma con l’aiuto delle scienze positive, che esprimono un livello di sapere relativo allo specifico grado del loro sviluppo storico: conseguentemente la filosofia, in quanto enciclopedia delle scienze positive particolari, non può non riflettere questa relatività.

Filosofia come coscienza critica

La filosofia ha come propria funzione specifica quella di essere la coscienza critica della propria epoca.

Reale e razionale

Il principio hegeliano secondo cui ciò che è reale è razionale è ciò che è razionale è reale implica che per realtà si intenda il mondo concreto in cui l’uomo deve vivere, cioè la naturae la cosiddetta seconda natura, che comprende l’ambito del diritto, della moralità e dell’eticità

L’idea di libertà

L’idea di libertà si realizza pienamente nell’epoca moderna, perché solo con il cristianesimo si afferma il principio che l’uomo è libero per sua natura. Ma è alla filosofia, e non più alla religione, che è affidato il compito di portare a piena consapevolezza il contenuto di libertà dell’epoca moderna.

Destra e sinistra hegeliane

Dopo la morte di Hegel i suoi seguaci si dividono nelle due correnti della destra e della sinistra, che interpretano diversamente il rapporto fra filosofia hegeliana e cristianesimo, traendone conseguenze anche politiche.

Karl Marx

Critica a Hegel

Marx intende smascherare l’errore logico di Hegel, che spiega la realtà particolare deducendola da un principio assoluto.

Influsso di Feuerbach

Da Feuerbach riprende il concetto di alienazione religiosa, interpretandola come conseguenza di un’alienazione più ampia nella società e nello stato

Alienazione dell’operaio

Nei Manoscritti economico-filosofici del 1844 l’individualismo capitalistico-borghese e la proprietà privata sono la “conseguenza necessaria” dell’alienazione del lavoro dell’operaio.

Avvento della società comunista

Per realizzare la sintesi tra i fini individuali e quelli collettivi, negata nella società capitalistica, è necessario giungere all’instaurazione della società comunista.

Concezione materialistica della storia

Nella Ideologia tedesca viene esposta la concezione materialistica della storia, in cui “ciò che gli individui sono dipende dalle condizioni materiali della loro produzione”. Il motore della trasformazione storica risiede nello sviluppo delle forze produttive (struttura) che entrano in contraddizione con i rapporti sociali già costituiti e con l’assetto di potere (sovrastruttura).

Rivoluzione comunista

La rivoluzione comunista non è l’iniziativa di un gruppo di individui ma è il necessario esito di un preciso processo storico.

“Manifesto del Partito Comunista”

Nel Manifesto del Partito Comunista le posizioni teoriche dei comunisti sono presentate come espressioni di un movimento storico esistente, caratterizzato dalla lotta di classe fra borghesia e proletariato.

Il “Capitale”

Nel Capitale Marx utilizza le categorie dell’economia politica classica per realizzare una vera e propria “anatomia” del sistema capitalistico, nel quale la ricchezza è creata dal “lavoro in generale”, che si presta, in quanto tale, a essere impiegato come pura forza-lavoro da offrire e acquistare come merce

Critica all’economia classica

Ciò che Marx contesta agli economisti è l’”ideologia” che attribuisce una validità assoluta ed eterna ai caratteri della società capitalistico-borghese, che al contrario sono di natura storica e non definitiva. Questi caratteri storici aprono la strada a un’economia di tipo diverso e a una compiuta teoria della rivoluzione proletaria.

Crollo del capitalismo

Dalla trattazione “scientifica” della merce, del plusvalore e dei prezzi, Marx giunge a formulare la previsione del crollo del capitalismo sotto la pressione della crisi economica e della crisi sociale

Engels e il materialismo dialettico

Engels si fa il garante dell’ortodossia marxista nel movimento operaio. Il suo materialismo dialettico considera la dialettica non come categoria del pensiero, ma come legge reale dell’evoluzione della natura.

Opposizione all’idealismo

Schopenhauer

Schopenhauer riprende la distinzione di derivazione kantiana fra fenomeno (per Schopenhauer la rappresentazione) e noumeno (la volontà).

Rappresentazione

La rappresentazione è il rapporto tra soggetto e oggetto ed è regolata dal principio di ragion sufficiente: in essa la realtà non si esprime nella sua verità, ma solo nella sua apparenza

Volontà

La realtà noumenica è espressa dalla volontà a cui l’uomo accede attraverso la corporeità. La volontà, che si manifesta in tutti gli esseri, è unica, irrazionale, alimenta ogni forma di vita, di conflitto e di sofferenza ed è in perenne conflitto con le esigenze degli individui.

Condizione dell’uomo

Solo l’uomo comprende l’assurdità e la tragicità della sua condizione e vive in perenne oscillazione fra il dolore e la noia.

Vie di liberazione

Le vie di liberazione (l’arte, la compassione, l’ascesi) sottraggono l’uomo all’illusione del principio di individuazione del mondo della rappresentazione.

Kierkegaard

Alcuni episodi della vita di Kierkegaard (come il rapporto con il padre e la fidanzata) sono decisivi per la formazione del suo pensiero, caratterizzato dal tema della comunicazione umana e della singolarità dell’esistente.

Critica alla dialettica hegeliana

Accoglie la concezione hegeliana della dialettica, ma ne contesta la portata universale: solo l’uomo è in grado di portare a sintesi i propri stati nella progressione dell’esistenza.

Polemica contro la teologia razionale

Anche la prova dell’esistenza di Dio ha una sua indiscutibile validità, ma non può avere alcun peso se non si relaziona all’esistenza del singolo. Kierkegaard vuole passare dalla “verità oggettiva” alla “verità soggettiva”, cioè all’indicazione di una appropriazione esistenziale della verità.

Ricerca religiosa come “passione del pensiero”

La ricerca religiosa è una “passione del pensiero”, perché l’assoluto a cui l’uomo tende intimamente non è mai colto in se stesso e nella prospettiva cristiana diviene contraddizione

Tre stadi dell’esistenza

L’uomo nei tre stadi (estetico, etico, religioso) dell’esistenza, è sempre in una situazione che esige una scelta * Estetico: la scelta dell’esteta è la contraddizione di chi sceglie di non scegliere, di chi vive restando nella pura possibilità. * Etico: nello stadio etico questa contraddizione viene vinta nella decisione che si lega alla pratica di valori universali. * Religioso: nello stadio religioso la scelta deve vincere la paradossalità del nesso finito-infinito, dando fede al “ricordo dell’eterno” e saltando al di là dei limiti denunciati dalla riflessione: è il salto della fede.

Filosofia spiritualistica italiana dell’800

Galuppi

Galluppi formula una filosofia dell’esperienza, intesa come fondamento dell’oggettività del sapere. L’esperienza interna (la coscienza) attesta alcune verità immediatamente evidenti: l’esistenza dell’io e della realtà esterna. Dimostra, poi, l’esistenza di Dio sulla base delle idee oggettive di sostanza e di causa.

Etica

Inoltre ritiene che la legge morale, intesa kantianamente come immediatamente evidente e universalmente valida, sia stata posta nella natura umana direttamente da Dio

Rosmini

Rosmini ammette una sola idea innata, l’idea dell’essere: dotata di un suo contenuto oggettivo, ci è nota per intuizione ed è il presupposto di qualsiasi conoscenza e verità. Dalla sola idea dell’essere, proveniente direttamente da Dio, derivano le idee pure e i principi primi del conoscere: tutte le altre idee sono frutto della “percezione intellettiva”

Tre forme dell’essere

Rosmini distingue tre forme dell’essere (ideale, reale, morale), che presuppongono l’esistenza di un essere reale infinito, il quale non può essere che Dio.

Uomo

L’uomo è un essere composito, ordinato e unificato dalla sua volontà intelligente.

Morale

L’etica rosminiana si riassume nella formula “ama l’essere, ovunque lo conosci, in quell’ordine che presenta alla tua intelligenza” e si completa nella morale teologica del peccato originale.

Comunità politica

Il compito fondamentale della comunità politica risiede nella difesa e nella promozione della persona, costitutivamente relazionata alla verità, e dei suoi diritti.

Posizioni politiche

In campo politico sostiene il costituzionalismo e il programma federalistico di Gioberti, auspicando anche una riforma radicale della Chiesa.

Gioberti

Nel Primato morale e civile degli Italiani (1843) Gioberti prospetta la creazione di una confederazione di Stati sotto la guida del Papa come soluzione politica al problema italiano

Liberalismo

Nel Rinnovamento d’Italia si avvicina a posizioni più laiche e liberali, attribuendo il ruolo di guida verso l’indipendenza e l’unificazione italiana non più al Papa ma al Piemonte.

Ontologismo

Negli scritti filosofici elabora un rigoroso ontologismo nella prospettiva di fondare una filosofia oggettiva: i fondamenti della filosofia vanno cercati in una originaria intuizione di Dio.

Positivismo

Il positivismo si basa sull’esigenza di attenersi ai fatti e sull’esaltazione della scienza, l’unico sapere in grado di comprenderli, misurarli e controllarli. Secondo il positivismo la realtà sottostà a leggi precise, che le danno omogeneità e regolarità e vengono studiate dalle singole discipline scientifiche. Le conoscenze che ricorrono a spiegazioni non controllabili dalla scienza, come la metafisica e la religione, sono considerate prive di valore e sottoposte a critica.

Atteggiamento laico nei confronti della realtà

Il positivismo ha un atteggiamento laico nei confronti della realtà e una grande fiducia nel progresso del sapere scientifico.

Comte

Comte applica alla storia la legge dei tre stadi (teologico, metafisico, positivo) e classifica le scienze in: matematica, astronomia, fisica, chimica, biologia e sociologia (o fisica sociale, articolata in statica e dinamica)

Nuova religione positiva

Nei suoi scritti finali Comte ritiene necessario fondare una nuova religione positiva, incentrata sul valore dell’umanità.

J.S. Mill

J.S. Mill individua, nell’ambito della scienza, due tipi di ragionamento, quello induttivo e quello deduttivo, e concepisce l’induzione come la generalizzazione di esperienze.

Morale

Cerca anche di fondare su basi scientifiche le scienze morali, concependo l’uomo come essere naturale.

Economia

Sul piano dell’economia sostiene l’immodificabilità delle leggi della produzione e la modificabilità delle leggi della distribuzione delle ricchezze

Politica

In politica sostiene la difesa dei diritti individuali e la libertà degli individui.

Spencer

Spencer,ispirandosi alla dottrina della evoluzione delle specie di Darwin, applica le concezioni scientifiche evoluzionistiche ai diversi settori dell’indagine filosofica.

Omogeneo ed eterogeneo

La legge generale dell’universo, che si verifica anche nelle società e nelle attività umane, determina il passaggio dall’omogeneo all’eterogeneo, che è il più definito, il più esatto e il più perfetto.

Compito della conoscenza

Compito della conoscenza e della spiegazione è solo quello di classificare il nuovo entro una serie di fenomeni già noti. La nostra conoscenza è sempre relativa, perché arriva a limiti non ulteriormente spiegabili, e al di là di quanto è comprensibile c’è l’Inconoscibile, al quale si riferisce la religione.

Criterio di verità

Il criterio di verità è la salvaguardia della coerenza tra i vari elementi e pensare significa mettere in relazione tra loro i fatti della coscienza.

Ardigò

Ardigò riprende il pensiero di Spencer, ma se ne distingue perché nega la possibilità di un incondizionato inconoscibile. Insiste sul valore originale del fatto reale e propone l’ideale sociale come migliore garanzia della morale.

Friedrich Nietzsche

Nascita della tragedia

Con La nascita della tragedia dallo spirito della musica Nietzsche critica il carattere unilaterale e riduttivo della cultura tedesca del suo tempo, che è “teoretica”, subordina l’arte al concetto, senza che l’impulso apollineo sia posto in relazione con l’impulso dionisiaco.

Tragedia greca

I due impulsi, per un miracoloso atto metafisico della “volontà” ellenica, appaiono accoppiati solo nella produzione dei grandi tragici greci.

Critica allo storicismo

Vi è però la possibilità di una ripresa dello spirito tragico e di un superamento della cultura teoretica e dello “spirito storico-critico” della cultura presente. Denuncia i danni provocati dalla mentalità storicistica, a cui si oppone la capacità di dimenticare o di sentire “in modo non storico”

“Umano troppo umano”

Con Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi propugna “una chimica delle idee e dei sentimenti morali, religiosi ed estetici”, ponendosi come un aggiornato discorso sul metodo, che sappia rendere “giustizia” alla conoscenza, disdegnando “tutto ciò che acceca e confonde il giudizio sulle cose”

“Aurora”

In Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali (1881) si dedica al lavoro di scavo nei presupposti della morale, che vengono ricondotti principalmente alla pressione della paura e del conformismo sociale

“La gaia scienza”

Ne La gaia scienza critica radicalmente il sapere scientifico, rimproverandogli di spiegare tutto col nesso di causa ed effetto, che, se da una parte permette di descrivere meglio il divenire, dall’altra non ce lo fa comprendere nei suoi aspetti qualitativi

“Così parlò Zarathustra”

In “Così parlò Zarathustra” affronta il compito di pensare l’uomo e il mondo dopo che “Dio è morto”

Fedeltà alla terra

Dopo il nichilismo nel quale si sono dissolti i valori della tradizione platonico-cristiana, Zarathustra insegna a essere “fedeli alla terra”, dichiarando la razionalità “impossibile” e sviluppando la dottrina dell’eterno ritorno dell’identico, come attribuzione di un fondamento di senso a ciò che non s’intende lasciare nella condizione di casualità assoluta.

Scopo costruttivo della filosofia

Ciò mette in luce l’intento costruttivo di Nietzsche sulle ceneri del nichilismo: il divenire concepito nella circolarità di piacere e dolore, consente di amare il mondo (amor fati) e di riscattarlo in modo immanente.

Superuomo

Questo riscatto esige il tramonto dell’idea tradizionale di uomo “per costruire la casa all’oltreuomo”, capace di costruire autonomamente un’esistenza colma di vita e di senso.

“Genealogia della morale”

Nella Genealogia della morale, la morale platonico-cristiana, appiattita sul livello dei più deboli e rinunciatari, viene stigmatizzata come morale degli schiavi e del risentimento contro le virtù generose praticate positivamente dagli aristocratici.

Filosofia dell’azione e spiritualismo francese

Blondel

Blondel combatte il positivismo, ponendo l’azione come centro della realtà e della filosofia.

Filosofia dell’azione

L’atto del filosofare non si esaurisce nel pensiero, ma deve inserirsi nella realtà, nell’“agire” in cui l’essere si manifesta e da cui è concretamente arricchito

Compito apologetico della filosofia

Rivendica alla filosofia un compito apologetico: la realtà del soprannaturale e la verità del cristianesimo possono essere provate facendo leva sulla sproporzione tra le aspirazioni e le realizzazioni dell’uomo

Bergson

Bergson nel Saggio sui dati immediati della coscienza difende l’esperienza della libertà umana, contrapponendo al “tempo cronologico” della fisica la nozione di durata.

Relazione spirito-corpo

In Materia e memoria affronta il tema della relazione tra lo spirito e il corpo, affermando che l’eccedenza dello spirito sul corpo garantisce il valore della conoscenza e permette una ricerca sul senso della vita.

Intuizione

Nell’Introduzione alla metafisica (1903) contrappone l’intuizione all’intelligenza geometrica o analitica, propria della conoscenza scientifica.

Slancio vitale

Nell’Evoluzione creatrice afferma che l’evoluzione, che termina nell’uomo, è opera dello slancio vitale che è l’aspetto visibile di Dio.

Misticismo

In Le due fonti della morale e della religione indica nel misticismo, e in particolare in quello cristiano, una ripresa dello slancio vitale da parte dell’uomo, chiamato ad attuare lo scopo dell’universo.

Stoicismo e neokantismo

Dilthey

Dilthey si propone di elaborare una fondazione filosofica della conoscenza stori ca: il mondo della storia vive in quanto ripensato e ricostruito dal soggetto storico sulla base dell’affinità essenziale dell’“esperienza vissuta” (Erlebnis).

Comprensione del mondo storico

La ricchezza del mondo storico-sociale può essere colta da un comprendere di tipo psicologico-ermeneutico e non causale-esplicativo.

Psicologia e ermeneutica

Il fondamento delle scienze dello spirito è posto nella psicologia e successivamente viene individuato nell’ermeneutica, o arte dell’interpretazione.

Filosofia come indagine delle visioni del mondo

Nell’ultima fase della sua riflessione Dilthey formula una filosofia che indaga lo strutturarsi delle differenti “visioni del mondo” nel loro contesto storico, senza però giungere a esiti relativistici.

Simmel

Il filosofo e sociologo Georg Simmel nella Filosofia del denaroanalizza come il denaro assuma una funzione privilegiata nella descrizione della realtà perché è per suo mezzo che uomini e cose entrano in rapporto tra loro. Non solo gli oggetti sono ridotti a merci, ma anche i valori umani: il denaro domina sulla vita sociale, la quantità sulla qualità

Filosofia della vita

Il divenire storico è divenire dello spirito nel flusso continuo della vita: la vita si manifesta in forme storiche, ma insieme è anche un costante superamento delle forme. Ciò implica che in filosofia non esistono verità assolute, perché la vita stessa di volta in volta crea e distrugge la verità in cui si esprime.

Sociologia formale

Simmel è il fondatore della cosiddetta sociologia formale, che si occupa delle forme invarianti del divenire storico, che coincidono con la stessa predisposizione dell’uomo a stabilire con gli altri uomini delle relazioni sociali.

Spengler

Spengler interpreta la storia come espressione di leggi biologiche (naturalismo storico). Natura è tutto ciò che è dominato da una necessità meccanica, storia ciò che è dominato da una necessità organica.

Civiltà

Perciò le civiltà, cioè i maggiori fenomeni storici, vanno concepite come organismi che nascono, crescono e muoiono.

Valori

Ogni civiltà è caratterizzata da un proprio sistema di valori che la distingue dalle altre ed è assoluto in quella civiltà, ma relativo se visto nel complesso di tutte le civiltà.

Declino dell’Occidente

L’Occidente è solo l’ultima delle civiltà storiche ed è ora in pieno declino: in esso domina la società civilizzata (Zivilisation), i cui sintomi di decadenza sono la crisi della morale e della religione, il prevalere della democrazia e del socialismo e l’equiparazione tra denaro e potere politico nei regimi democratici. Il tutto porterà infine alla dittatura politica e quindi alla barbarie da cui nascerà la prossima civiltà.

Scuola di Marburgo

Indaga le condizioni di possibilità di conoscenza, assunta quasi esclusivamente quale conoscenza scientifica imperniata sulle funzioni del pensiero puro e i concetti matematici

Cohen

Si volse a elaborare un’epistemologia dei modi di esperienza, sostenendo che la scientificità del sapere consiste nella validità logica a priori delle sue funzioni conoscitive.

Natorp

Nelle sue prime opere la filosofia deve rinvenire i principi che rendono possibile la metodologia e la costituzione delle scienze e la conoscenza del reale; in quelle più mature considera più ampiamente tutti i prodotti oggettivi e le esperienze dello spirito.

Cassirer

Analizzando tutte le produzioni dello spirito, vede il sapere imperniarsi sul concetto di funzione, che esprime mediante simboli i rapporti tra le cose, mentre più tardi allarga la propria considerazione alle forme simboliche che governano la vita della cultura.

Scuola del Baden

Ha fatto oggetto della propria indagine la fondazione logico-trascendentale delle scienze della cultura, orientandosi prevalentemente in relazione alla problematica dei valori

Windelband

Il suo neokantismo si è caratterizzato per una forte impronta etica e l’assunzione della validità normativa dei giudizi valutativi: perciò ha preso la denominazione di “filosofia dei valori”. Assumendo un criterio di ordine metodologico, ha distinto le scienze dello spirito, in quanto descrivono e raffigurano il particolare (scienze idiografiche), dalle scienze della natura, che invece conferiscono e impongono leggi ai fenomeni (scienze nomotetiche).

Rickert

Dopo aver a sua volta approfondito la base metodologica delle scienze della cultura, ha elaborato una classificazione sistematica dei valori e delle visioni del mondo

Pragmatismo americano

Peirce

Peirce è considerato il padre del pragmatismo, da lui inteso come dottrina del significato logico: il significato di una cosa o di un concetto non è altro che l’insieme delle azioni di risposta che siamo pronti a mettere in atto

“Abiti”

Queste azioni sono definite abiti e sono segni del significato che attribuiamo alle cose; gli abiti vengono acquisiti secondo il metodo della tenacia, il metodo dell’autorità, il metodo della scienza (l’unico in accordo con la realtà).

Evoluzione dell’universo

L’universo evolve da abiti effimeri e casuali alla realizzazione ultima della verità, cioè del Dio rivelato e compiuto.

Semiotica

Peirce è anche il fondatore della semiotica, a cui riconduce sia l’ontologia sia la logica comune. Ogni cosa è un segno in quanto il suo essere coincide con gli effetti che essa produce.

Logica

La logica è la scienza della interpretazione dei segni, che sono relazioni triadiche fra una “qualità materiale”, una “connessione di fatto” e un “significato”.

Uomo è il suo linguaggio

Anche l’uomo è a sua volta un segno in un universo di segni e coincide con il suo linguaggio.

Dewey

Per Dewey la realtà non ha struttura e fini fissi e immutabili, ma è interazione tra uomo e natura, che si incontrano nell’esperienza.

Conoscere=agire

Conoscere equivale ad agire per mutare una situazione indeterminata e incerta in un sistema ordinato, garante di maggior sicurezza e stabilità.

Etica

Nell’etica nega la distinzione tra mezzi e fini: l’uomo non ha un fine ultimo, ma trova soddisfazione solo nella continua attività, libera e intelligente, perché i fini vengono giudicati dagli effetti che producono

Educazione

Come l’intelligenza ha il compito di riorganizzare senza posa l’esperienza, così l’educazione svolge la medesima funzione nell’avvicendamento delle generazioni, assicurando sia la continuità, sia il cambiamento.

Critica alla scuola nozionistica

Dewey critica la scuola nozionistica, libresca e ripetitiva, sostenendo una scuola pubblica e aperta, democratica e libertaria, collegata con la vita.

James

Con il pragmatismo James si propone un metodo per cogliere il significato delle idee e delle teorie attraverso un esame della loro portata pratica: se hanno le stesse conseguenze pratiche, le idee e le teorie hanno un identico significato.

Verità

Conseguentemente la verità consiste nel processo con cui una proposizione viene verificata.

Volontà

Anche la volontà produce convinzioni e credenze, quando l’esperienza non soccorre e la questione rimane aperta dal punto di vista teorico.

Migliorismo

Il migliorismo è la tesi per cui la salvezza dell’universo può venire attuata solo dalla collaborazione di tutte le sue componenti, di Dio e l’uomo.

Neoidealismo italiano

Croce

Nella filosofia dello spirito di Croce lo spirito corrisponde alla storia del mondo, in cui l’individuale è ciò che effettivamente esiste, come sintesi originaria di particolare e universale, espressa, quando pensiamo, nei giudizi, che sono l’unità di un soggetto particolare e di un predicato universale.

Categorie dello spirito

I predicati universali possono essere ricondotti a quattro fondamentali, che sono le “categorie” dello spirito (estetica, logica, economia, etica).

Distinzione delle categorie

Le categorie che si volgono al particolare precedono idealmente quelle che si volgono all’universale e stanno tra loro come “distinte” in una circolarità permanente.

Opposizioni all’interno dello spirito

Lo spirito vive però anche di opposizioni (al bello si oppone il brutto, al vero il falso, all’utile l’inutile, al bene il male) e dove c’è contrarietà c’è inevitabilmente dialettica.

Estetica

L’arteè per un verso “materiata” di sentimento, che è qualcosa di particolare, e per altro verso “formata” dalla rappresentazione o dall’intuizione, che è qualcosa di universale. L’espressione artistica coincide con l’intuizione, o rappresentazione lirica, ed è perciò identica al linguaggio.

Storia

Croce sostiene l’identità di storia e filosofia: la filosofia è la storia considerata nella sua universalità, la storia è la filosofia considerata nella sua concretezza.

Gentile

L’idealismo attuale, o attualismo, di Gentile concepisce la filosofia come pensare vivente, capace di risolvere in sé dialetticamente ogni contenuto.

Pensiero pensante

Solo il pensiero pensante è dialettico, perché produttore dell’oggetto, che è propriamente il soggetto stesso in quanto diventa altro da sé.

Tre momenti della vita del pensiero

Tre sono i momenti della vita del pensare * soggetto, nella sua iniziale separazione o astrazione dall’oggetto * oggetto nella sua opposizione al soggetto * sintesi di soggetto e oggetto come finale identificazione, o risoluzione, nel soggetto dell’estraneità dell’oggetto

Forme dello spirito

Questi tre momenti della dialettica dell’atto sono anche i tre atteggiamenti fondamentali, o le tre “forme”, dello spirito (l’arte, la religione e la filosofia). * Arte * Religione * Filosofia

Nascita della psicoanalisi

Freud

Freud arriva alla formulazione del suo concetto di inconscio attraverso lo studio delle nevrosi, di cui individua la causa in rappresentazioni mentali, sentite come inaccettabili e con cui il soggetto è in conflitto tanto da respingerle nell’inconscio.

Inconscio

Freud approfondisce la nozione di inconscio mediante lo studio di fenomeni normali come il sogno, i lapsus e i motti di spirito, , attraverso i quali l’inconscio esprime desideri censurati.

Sessualità e complesso di Edipo

L’importanza della sessualità nelle cause della nevrosi lo porta a studiare metodicamente le tappe con cui la sessualità si sviluppa a partire dalla prima infanzia. Centrale è il complesso di Edipo, per cui il bambino ama il genitore dell’altro sesso in rivalità con il genitore del proprio sesso.

Struttura delle personalità

Freud distingue nella psiche un’area inconscia, una conscia e una preconscia, fra cui avvengono i processi delle pulsioni mosse dalla libido, l’energia della sessualità.

Istanze della personalità

Infine la scoperta di nuovi fenomeni lo induce a formulare una nuova teoria delle pulsioni(accanto alla libido individua una pulsione autodistruttiva, o di morte) e una nuova, e definitiva, partizione della mente in Es, Io e Super-Io.

Interpretazione dei fenomeni culturali

Freud si impegna a fornire anche un’interpretazione psicoanalitica dei fenomeni culturali, analizzando la religione, la società, il rapporto col capo.

Jung

Jung chiama la propria teoria psicologia analitica: l’“inconscio” non è un luogo psichico come per Freud, ma un aggettivo che designa un insieme di “complessi”, che l’Io può controllare o non controllare.

Inconscio personale e collettivo

All’inconscio si accede attraverso approcci metaforici o figure quali l’anima, l’animus, l’ombra, la persona. Oltre all’inconscio personale Jung individua anche un inconscio collettivo, in cui resta depositato il patrimonio psicologico dell’umanità.

Sè e Io

La dinamica psichica è una relazione tra il Sé e l’Io: l’Io è il centro della mente cosciente, il Sé è l’unità complessiva della personalità sia come momento iniziale della vita psichica, sia come sua realizzazione.

Autorealizzazione

L’autorealizzazione prevede una prima fase di adattamento alla realtà e una seconda fase di individuazione, articolata nelle due operazioni della differenziazione e dell’integrazione.

Simbolo

Operatore del processo di individuazione è il simbolo, un’azione che tiene insieme gli opposti in cui si svolge la vita psichica e rimanda a qualcosa di fondamentalmente sconosciuto e per il quale non c’è un’espressione razionale adeguata. Per Jung la produzione simbolica crea un’eccedenza di senso rispetto all’esistente nella quale si esprime la capacità di trasformarsi della vita individuale e della storia collettiva.