Grandi speranze (titolo originale Great Expectations) è il tredicesimo romanzo di Charles Dickens; scritto e pubblicato a puntate tra il 1860 e il 1861 è anche il secondo, dopo David Copperfield, ad essere stato scritto interamente in prima persona.
L’opera fu pubblicata per la prima volta a puntate settimanali, dal 1º dicembre 1860 ad agosto 1861 sulla rivista All the Year Round, periodico diretto dallo stesso Dickens.
È considerato uno dei più grandi e più sofisticati romanzi dell’autore inglese, nonché uno dei suoi più popolari classici della letteratura vittoriana; ebbe inoltre più di 250 adattamenti sul palcoscenico e sullo schermo.
Grandi speranze appartiene al genere detto “Bildungsroman” (romanzo di formazione), ovvero quel tipo di narrazione che segue le vicende del protagonista, partendo spesso dalla primissima infanzia, alla ricerca della piena maturità: Grandi speranze è appunto la storia dell’orfano Philip Pirrip, detto “Pip”, e descrive la sua vita da quando è ancora un bambino fino all’età adulta. Il protagonista tenta, nel corso del romanzo, di diventare un gentiluomo. La storia ha inoltre dei caratteri semi-autobiografici, come molte opere dell’autore. La vicenda ha inizio dalla vigilia di Natale del 1812 (anno di nascita di Dickens), quando l’orfano ha circa sette anni, e termina nell’inverno del 1840. Ogni puntata in All the Year Round conteneva due capitoli ed era scritta in modo che “catturasse” i lettori, stimolando la loro curiosità verso il fascicolo successivo. La sua prima apparizione in volume fu in tre tomi, senza illustrazioni, nel luglio del 1861.
Il romanzo ha come protagonista Pip (contrazione di Philip Pirrip), un orfano che all’inizio della vicenda ha poco più di sei anni; vive assieme alla sorella, di molti anni più grande, ed al marito di lei. I rapporti con la sorella non sono molto buoni, poiché ella è manesca e usa talmente spesso un bastone per picchiarlo che a questo è stato perfino dato un nome (Tickler, “punzecchiatore”), mentre Pip è molto affezionato al cognato fabbro Joe Gargery.
La storia si apre con un evento cruciale della vicenda: la vigilia di Natale del 1812 il giovane Pip, che si era recato in visita alle tombe dei familiari nel locale cimitero, incontra un evaso di nome Magwitch che gli impone a portargli del cibo e una lima per segare le catene che ancora lo avvincono. Il bambino, terrorizzato dal delinquente, ruba del cibo dalla dispensa di casa nonostante il timore che la propria sorella lo possa scoprire e punire severamente. La fuga dell’evaso dura, però, davvero molto poco: il giorno seguente i soldati lo riacciuffano mentre è impegnato in una zuffa con un altro evaso; entrambi vengono rinchiusi nuovamente in galera.
In seguito il ragazzo frequenta l’abitazione dell’eccentrica Miss Havisham, una vecchia zitella benestante che vive reclusa volontariamente in casa (la fatiscente “Satis House”) perennemente abbigliata in abito da sposa, poiché decenni prima abbandonata dal fidanzato alla vigilia delle nozze. Qui Pip incontra anche Estella, di cui si innamora; la ragazza, però, adottata da Miss Havisham ed educata in maniera signorile, disprezza Pip a causa delle sue umili origini e della sua grossolana educazione. Miss Havisham ed Estella in compagnia di Pip in un’illustrazione di H. M. Brock (1901-1903)
Pip viene assunto e pagato per essere il “compagno di giochi” dell’anziana donna, ma anche se tutti ritengono questo fatto una grande fortuna, il ragazzo non ne è granché contento perché entrare in quella casa gli incute un senso di timore, dovuto al fatto che questa è sempre buia: condizione imposta, si scoprirà a un certo punto, dalla vecchia signora abbandonata il giorno delle nozze dal suo promesso sposo, che le aveva comunicato per lettera di essere fuggito con un’altra. Miss Havisham, sopraffatta dal dolore, aveva deciso di lasciare l’abitazione così com’era al momento dell’apertura della lettera, compresa la torta nuziale che giace ammuffita su un tavolo da decenni; inoltre, Miss Havisham, per vendicarsi degli uomini, aveva deciso di adottare un’orfana bellissima (Estella) per farla diventare oggetto di desiderio di tutti gli uomini senza che potessero mai averla.
Un giorno, durante un’assenza di Joe, andato a trovare il nipote, Mrs. Gargery viene aggredita da un misterioso individuo (che si saprà in seguito essere Orlick, assistente di Joe) rimanendo per sempre invalida e muta. Più tardi, dopo che Pip è divenuto apprendista alla bottega del cognato fabbro, un avvocato di nome Jaggers gli si presenta dinanzi informandolo d’aver ricevuto una grossa somma di denaro da un misterioso benefattore che desidera però restare anonimo.
Pip ricevuta l’enorme fortuna, crede che gli sia stata donata dalla sua anziana protettrice Miss Havisham, che aveva finito per prenderlo in simpatia. Con le nuove possibilità economiche che si ritrova del tutto improvvisamente ad avere, si aprono appunto per Pip grandi speranze: egli si trasferisce allora a Londra per completare gli studi e per entrare nell’alta società. Nonostante tutto questo, però, Pip non riesce ad ambientarsi del tutto nella vita mondana della grande capitale, complice anche la delusione per l’avvenuto matrimonio di Estella con un bruto, Bentley Drummle, che ella stessa ritiene tale.
Anni dopo Pip, giunto oramai all’età adulta, scoprirà che la sua fortuna gli deriva dal malfattore Magwitch; questi era stato deportato in Australia e lì aveva fatto fortuna, ma aveva serbato intatta tutta la propria riconoscenza e il buon ricordo per il bambino che allora l’aveva aiutato. Magwitch viene a trovarlo a Londra rischiando la vita (è infatti sfuggito alla deportazione, è stato spiccato contro di lui un mandato di cattura e verrebbe sicuramente impiccato se scoperto); ma la rivelazione getta nella più profonda disperazione Pip, che si trova tra l’altro a dover nascondere un latitante senza poterlo scacciare perché si macchierebbe in tal modo di una profonda ingratitudine.
Scopre anche che Estella è figlia del criminale suo benefattore e di Molly, cameriera di Mr. Jaggers. Nel tempo della permanenza nella City di Pip avvengono fatti importanti: egli stringe una forte amicizia con Herbert ed entra in contatto diretto con l’avvocato Jaggers, l’intermediario che gli ha recapitato i soldi di Magwitch; inoltre muoiono la sorella e Bentley Drummle. Dopo esser stato a trovarla un’ultima volta, Miss Havisham dà accidentalmente fuoco al suo strascico da sposa finendo con l’incendiare l’intera abitazione; Pip riesce a salvarla, ma la vecchia alla fine muore a seguito delle gravi ferite riportate.
Poco dopo Pip riceve un messaggio in cui è invitato a recarsi al suo paesino d’origine per discutere di fatti importanti; il protagonista si trova però in una trappola architettata dall’aiuto fabbro di Joe, Orlick, un essere violento e malvagio che lo rinchiude in una baracca e vuole ucciderlo; Pip si salva solo grazie ad un provvidenziale intervento del caro amico Herbert. I due decidono allora, con l’aiuto anche di Startop, di far fuggire Magwitch in suolo straniero: mettono a punto un piano per permettere a Magwitch di fuggire in barca ma vengono scoperti. Durante la fuga però Magwitch uccide il vecchio compare Compeyson, un artista della truffa (il promesso sposo di Miss Havisham).
Magwitch è condannato all’impiccagione ma muore prima dell’esecuzione. Contemporaneamente, a causa di tutte le spese che ha dovuto sostenere a Londra, Pip non è più in grado di mantenere la sua abituale vita lussuosa né tanto meno di ultimare gli studi, se ne torna così nella cittadina natale; qui ritrova Joe sposato con la sua ex insegnante Biddy.
In seguito l’oramai giovane uomo, rimasto del tutto squattrinato, se ne va in Egitto assieme all’amico Herbert e alla moglie di questi, dove comincia a guadagnarsi la vita come impiegato. Undici anni dopo Pip torna davanti alle rovine di Satis House e qui incontra nuovamente Estella, resa umile dal matrimonio con il violento Drummle, il quale ha continuato a maltrattare lei finché non è morto per strada. Estella e Pip, prendendosi per mano, decidono di rimanere amici: corre l’anno 1846 e sono passati più di tre decenni da quando Pip aveva incontrato l’evaso al cimitero.
Charles Dickens scrisse due differenti finali per Grandi speranze. La maggior parte delle edizioni del romanzo sono state pubblicate correttamente con il primo finale, o con entrambi, accompagnati dalle note esplicative originali scritte da Dickens.
Pip incontra Estella sulla strada. Suo marito Drummle è morto, e lei si è appena risposata con un dottore. Estella e Pip si scambiano i convenevoli di rito, dopodiché Pip afferma che sebbene alla fine non sia potuta essere sua, egli è lieto di vedere che adesso è una persona differente, diversa dalla ragazza dal cuore di ghiaccio che Miss Havisham aveva plasmato. Il libro termina con Pip che dice: «La sofferenza è stata più forte degli insegnamenti di Miss Havisham e le ha dato un cuore per capire quali sono stati i miei reali sentimenti per lei.»
Pip ed Estella si ritrovano alle rovine della dimora di Miss Havisham: «Siamo amici», dissi, alzandomi e chinandomi su di lei, mentre si alzava dalla panca. «E continueremo ad esserlo anche lontani», disse. Le presi la mano nella mia, e uscimmo dal luogo in rovina; e come la nebbia del mattino si era alzata in un tempo lontano, quando avevo lasciato la fucina, così si stava alzando ora la nebbia della sera, e in tutta la vasta distesa di luce quieta che mi svelò, non vidi l’ombra di un altro distacco. Personaggi Schema delle relazioni intercorrenti tra i personaggi.
Protagonista del romanzo (narrato in prima persona), è un orfano allevato dalla sorella e dal cognato; ricevuto molto denaro da un benefattore sconosciuto che egli pensa essere Miss Havisham, una nobile che l’ha preso sotto la sua protezione, si reca a Londra per studiare e qui scopre che il benefattore è Magwitch, un forzato che egli aveva aiutato a evadere; spesi tutti i soldi, si unisce a Estella, che ama da sempre.
Forzato che Pip ha aiutato a evadere, gli dona anonimamente molti soldi perché ha fatto fortuna in Australia, per la quale si è imbarcato; tornato a Londra per incontrare Pip (nel frattempo quest’ultimo gli darà il nome di Provis, per evitare che il galeotto venga riconosciuto), viene scoperto e condannato alla forca, ma muore prima dell’esecuzione.
Orfana allevata da Miss Havisham per vendicarsi sugli uomini, che la desiderano a causa del suo aspetto ma che non avranno mai, si ribella a questo destino con grande dolore della vecchia e sposa Drummle, che però la maltratta; incontrato Pip, che aveva in passato umiliato, diventa sua amica.
Marito della sorella di Pip, è un fabbro per cui Pip prova un profondo affetto; ha un assistente di nome Orlick.
Sorella di Pip, molto più grande di lui, moglie di Joe, è manesca e maltratta il fratello con un bastone così usato a cui è stato perfino assegnato un nome, ma si ritiene in diritto di picchiarlo perché continua a faticare per mantenerlo; muore verso la fine del libro.
Malvagio assistente di Joe; cerca di uccidere Pip, che ha sempre odiato, ma il suo tentativo viene sventato.
La madre di Miss Havisham morì quando lei era ancora una bambina, e suo padre, un ricco possidente, come risultato si allontanò da lei. Quando morì, le lasciò in eredità gran parte delle sue fortune.
Da adulta si innamorò di un uomo chiamato Compeyson, interessato solo ai suoi soldi. Suo cugino Matthew Pocket la mise in guardia dall’uomo, ma lei era troppo innamorata per stare a sentirlo. Alle nove meno venti del giorno del matrimonio, mentre stava indossando l’abito da sposa, la Havisham ricevette una lettera da Compeyson e capì di essere stata raggirata ed abbandonata sull’altare il giorno delle nozze.
Umiliata e offesa, la Havisham fermò tutti gli orologi di casa al momento esatto in cui aveva scoperto la frode. Da quel giorno in poi rimase chiusa in casa da sola nella sua enorme dimora in decadenza, non togliendosi mai l’abito da sposa, lasciando intatta a marcire sul tavolo la torta nuziale e permettendo solo a una ristretta cerchia di persone di farle visita.
Successivamente Miss Havisham chiese al suo avvocato, il signor Jaggers, di adottare una figlia per lei, la piccola Estella. Mentre Estella era ancora una bimba, Miss Havisham iniziò a cercare ragazzi con i quali la ragazza avrebbe potuto fare pratica nello spezzare i loro cuori: in questa maniera, usando Estella, Miss Havisham avrebbe voluto vendicarsi del torto subito, ferendo i sentimenti degli uomini.
Miss Havisham ricompare alla fine del libro quando Estella sta per sposare il rivale di Pip, l’odioso Bentley Drummle, e si rende conto di aver spezzato il cuore di Pip alla stessa maniera in cui anni prima era stato spezzato il suo; invece di essere soddisfatta, capisce di aver causato solamente altro dolore. Miss Havisham supplica Pip di perdonarla.
Dopo che Pip se ne è andato, Miss Havisham prende la lettera del fidanzato che l’aveva tradita e la brucia gettandola nel camino. I tizzoni le ricadono sul vestito che prende fuoco. Pip torna indietro e cerca di salvarla, ma la donna ha ormai subito troppe ustioni e muore poche settimane dopo.
Eliza Emily Donnithorne (1827-1886) di Camperdown, Sydney, Australia, venne abbandonata dal fidanzato il giorno delle nozze nel 1846 e passò il resto della vita in una casa oscurata dalle tenebre, lasciando a marcire la torta nuziale sul tavolo, e con la porta di casa sempre aperta nel caso il fidanzato fosse mai tornato (nonostante morì nel 1852). La Donnithorne fu ampiamente ritenuta ai tempi la fonte di ispirazione primaria di Dickens per il personaggio di Miss Havisham, anche se ciò non può essere affermato con precisione.
Conosciuto da Pip a Londra, lo salva dalle grinfie di Orlick, che voleva ucciderlo, grazie a un tempestivo intervento.
Intermediario che recapita i soldi di Magwitch a Pip con il quale quest’ultimo entra in contatto a Londra.